“Anomalie” sono opere di passaggio fra un ciclo pittorico e l’altro. Opere in cui Vania Elettra Tam sperimenta, in cerca di una strada da seguire. Così nascono ad esempio le tre tele “Se telefonando…” in cui il color rosso fiammingo, accostato ai caldi toni del marrone, crea atmosfere d’altri tempi, come in certi ritratti del quattrocento, ma in cui c’è un’inquietudine contemporanea rappresentata dalla presenza del cellulare. Poi c’è “Box Her” dove la tecnica più che in altre opere, si sposa armoniosamente con il pensiero. Raffigura una donna in guardia, pronta a disputare il suo match contro le avversità della vita, nel tentativo di affermarsi nella società. La parte concettuale delle opere di Vania lascia affiorare un senso di solitudine e disagio esistenziale, come nelle 10 tele “la Sedia Rossa” o nei tre dipinti “Ti amo da impazzire…”, una condizione umana che probabilmente la tocca personalmente e che, forse, riguarda tutte le donne, ma che lei sa combattere con una massiccia dose di autoironia come dimostra nelle opere "Non sono cattiva... è che mi disegno così".